Portogallo e colonie, film e letteratura
Immenso fascino ha la cultura di lingua portoghese, cugina di quella italiana, ha prodotto film e opere letterarie memorabili, sia in Portogallo che in Brasile e nelle altre colonie. Macunaima cuoce un gigante dentro i maccheroni ricordando una battuta italiana, nel romanzo del modernista Mario De Andrade, nativo di San Paolo. Il suo eroe è un bambino capriccioso di nome Macunaima, che ha tre razze e parla tre lingue e vaga nella terra vergine brasiliana, erede del vecchio Portogallo. Da Macunaima è tratto un omonimo film molto interessante che rende la babele linguistica dei dialetti e delle razze locali.
Il Portogallo ebbe scrittori più famosi internazionalmente in passato, la sua età d’oro, come il drammaturgo Almeida Garret, che studiò i miti fondativi portoghesi in Viagens na minha terra. Attualmente la colonia brasiliana ha il predominio da quando Saramago, autore considerato postomoderno, ha vinto il Nobel, tentando una rivisitazione con Viaggio in Portogallo, più conosciuto per Cecità.
Lisbona viene dipinta anche da scrittori stranieri come luogo della saudade: da Antonio Tabucchi (italiano, studioso di Fernando Pessoa) e Pascal Mercier (svizzero) in Treno di notte per Lisbona, romanzo filosofico e melodrammatico da cui è stato tratto l’omonimo mediocre film. Molto più interessante Macunaima, am da sconsigliare la visione in originale per il mistilinguismo a cui accennavo sopra.